lunedì 7 dicembre 2009

TUCKER

Sentenza Tucker: oltre11 anni ad Eusebi e 10 alla moglie
Mirco Eusebi, per la vicenda del tubo Tucker, è stato condannato a 11 anni e 4 mesi e la moglie, Ivana Ferrara, a 10 anni e 10 mesi.La sentenza è arrivata poco prima delle 20 di ieri sera dopo quasi dieci ore di camera di consiglio.Pene pesanti anche per altre persone che lavoravano nella struttura. Ad esempio 9 anni e 4 mesi ai coniugi Serenella Pierfederici e Simone Ambrosiani; 3 anni a Osvaldo Salvi. Assolti Iano D’altri, Dario De Bon ed Emanuele Baroni e gli altri oltre quaranta imputati. Su 52 persone chiamate in giudizio, ne solo state condannate 5.Eusebi e Ferrara, una volta scontata la pena, dovranno trascorrere un periodo di due anni in una casa di lavoro, mentre Salvi, Pierfederici e Ambrosiani dovranno sottostare ad un periodo di due anni in libertà vigilata.

LEHMAN BROTHERS

OBBLIGAZIONI LEHMAN: AGISCI ORA CONTRO LA TUA BANCA!
Per i risparmiatori italiani (il cosiddetto parco buoi) dopo Cirio, Parmalat, Bond argentini... il fallimento Lehman e' semplicemente l'ennesimo bagno di sangue. Un perfetto lavoro di fine macelleria effettuato, con perfetta consapevolezza, dalle banche italiane!
Le banche sapevano infatti benissimo, come minimo dal primo trimestre del 2008, perche' era perfettamente documentato e riscontrabile da qualunque professionista del settore, l'elevato rischio dei titoli emessi dalla Lehman Brother, ed avrebbero dovuto informare di tale aumento del rischio sia i nuovi acquirenti di questi titoli sia chi li aveva già in portafoglio.
Ma nessuna informazione è stata fornita dalle banche ai propri clienti, quando questi avrebbero ancora benissimo potuto salvarsi!
Le banche hanno in gran parte addirittura venduto questi titoli come titoli rifugio fino alla settimana prima del crack, "giustificandosi" in mala fede con i voti dati alla Lehman Brother dalle agenzie di rating. Il fallimento di Lehman è il più grande nella storia delle bancarotte mondiali. Lehman ha superato infatti il crac di WorldCom, il gruppo telefonico che finì in amministrazione controllata nel 2002. Ma ora e' arrivato il momento che le banche risarciscano gli enormi danni fatti al parco buoi.
Se hai acquistato obbligazioni Lehman, agisci subito per ottenere il risarcimento. La tua banca e' infatti direttamente responsabile delle tue perdite, e deve risarcirti tutti i danni che hai subito!

LEHMAN BROTHERS

POLIZZE INDEX E UNIT LINKED CON SOTTOSTANTI LEHMAN BROTHERS

CARO RISPARMIATORE E SOTTOSCRITTORE DI POLIZZE ASSICURAZIONE SULLA VITA PENSAVI DI ESSERE RAGGIRATO E DI DOVER ASPETTARE DEGLI ANNI PRIMA DI INCASSARE UNA PARTE DEI TUOI RISPARMI?NO !!!LE BANCHE DEVONO PAGARE !!
PER ADERIRE E CONOSCERE LE AZIONI DI A.I.C.U.C. A TUTELA DEI SOTTOSCRITTORI POLIZZE INDEX E UNIT LINKED CON SOTTOSTANTI LEHMAN BROTHERS (AD ESEMPIO AVIVA PREVIDENZA multifund net.global - ZURICH MAEXTRA - CNP UNICREDIT VITA performance 5 6 7 8 9 atlantic bond ECC) E DEI SOTTOSCRITTORI DI OBBLIGAZIONI LEHMAN BROTHERS

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CRISI FINANZIARIA

Scoppia la bolla di Dubai. Anche noi a rischio?
Dubai World potrebbe assurgere alla cronaca finanziaria (e non) come la nuova Lehman Brothers, ovvero il nuovo epicentro di un’imminente grave crisi finanziaria che potrebbe abbattersi sui mercati mondiali. La potente holding pubblica degli Emirati Arabi Uniti (EAU), che controlla anche i colossi delle costruzioni e dell’energia, presenta una fortissima passività che ammonta a ben 59 miliardi di dollari, pari a circa il 70% dell’intero debito pubblico del ricchissimo stato mediorientale. Dubai World ha perciò chiesto ai suoi creditori una moratoria di almeno sei mesi sul debito, nonché la possibilità di rinegoziare le sue esposizioni a cominciare da un bond (un’obbligazione, in sostanza) da 3,52 miliardi di dollari di una società controllata, la Nakheel, che scade a metà dicembre. Secondo gli esperti di finanza una simile riorganizzazione, di fatto, prefigura un “default”, poiché il rischio di insolvenza appare piuttosto concreto. Il governo di Dubai potrebbe vedersi costretto a vendere, o meglio a svendere, la sua immobiliare internazionale per far fronte alla grave situazione. Dubai World, o meglio le sue proprietà, fanno gola a molti potenziali acquirenti sparsi per il mondo.
VENDERE SUBITO! – James Lewis, membro del “Gulf capital markets team” ha dichiarato, esplicitamente: “Noi ci aspettiamo che il governo di Dubai, al fine di raccogliere capitali, promuova a breve la vendita di immobili e, in particolare, le vendite delle loro attività italiane e britanniche”. Tra gli immobili nel “portafoglio” del gruppo, rivestono particolare valore i grandiosi edifici nei pressi di Trafalgar Square di Londra, l’hotel Mandarin Oriental a New York e il complesso Victoria & Albert Waterfront a Città del Capo, in Sud Africa. Acquisti costosissimi che hanno finito per esporre sensibilmente la società araba. Il cambio del dollaro favorevole, sui tassi di cambio della sterlina, tuttavia, potrebbe anche incoraggiare il governo di Dubai alla disperata ricerca di liquidità, a cedere entro breve tempo almeno le proprietà nel Regno Unito.
IL SOLE NON TRAMONTA MAI A DUBAI? - Il problema, che apparentemente può sembrare un’importante ma tutto sommato circoscritto episodio, limitato per lo più al piccolo Emirato sul Golfo persico, diventa “crisi finanziaria globale” nel momento in cui si considera che con Dubai World sono esposte molte banche mondiali e moltissimi investitori stranieri, sparsi per il globo. Infatti, le borse mondiali stanno cominciando ad avere perdite ingenti. Secondo Ian Standard, l’esperto di strategia monetaria di BNP Paribas: “Ci sono preoccupazioni per quanto riguarda l’entità della esposizione delle banche del Regno Unito a Dubai. La sterlina è ormai sotto pressione, da molte settimane”. Ha poi aggiunto: “ I banchieri di mezzo mondo sono molto preoccupati”. L’economia dell’ emirato del Golfo è stata duramente colpita già nel corso dell’anno passato. La crisi globale del credito, quella esplosa negli Usa, ha posto fine ad un boom che durava da ben sei anni nella regione ed ha colpito pesantemente il fiorente settore immobiliare. Molte banche nel tentativo di tranquillizzare i loro azionisti ed il mercato hanno comunicato che la loro esposizione è trascurabile. Ma gli operatori non sembra vogliano fidarsi. HSBC, RBS, Lloyds Banking Group PLC, ING Groep, Credit Agricole, Calyon, come pure Bank of Tokyo-Mitsubishi, Sumitomo Mitsui Banking Corporation, Emirates Bank e Mashreq Bank sono solo alcuni dei colossi bancari che hanno finanziato il prestito da 5,5 miliardi di dollari a DW. Impossibile, a detta degli esperti, che queste banche non risultino esposte.
ALLARME ROSSO! – Sui mercati finanziari è scattato subito l’allarme rosso, a causa dei timori per il coinvolgimento delle grandi banche proprio sulla base di una esposizione al debito dell’emirato. Rispetto a questo tema, è intervenuta Standard & Poor’s che ha messo sotto Credit Watch negativo alcuni importanti istituti finanziari della zona. La notizia shock che sta facendo tremare gli investitori di tutto il mondo, è arrivata mercoledì sera attraverso una nota ufficiale del gruppo, senza che vi fossero commenti, né del presidente Ahmed bin Sulayem né dello sceicco Mohammed bin Rashid Al Maktoum, presidente della compagnia aerea Emirates, celebre non solo per il suo motto: “The Sun never sets on Dubai World” (il Sole non tramonta mai su Dubai World) ma anche per avere manifestato di recente interesse per l’acquisto di grandi club di calcio, nell’ordine: Liverpool, Roma e, si dice, anche il Milan di Silvio Berlusconi, oltre al già sponsorizzato Arsenal. Dubai World attraverso Nakheel è il gruppo che sta costruendo la famosa isola artificiale delle tre palme e che con il fondo Limitless, lo scorso anno, è stata vicina ad acquistare da Risanamento l’ex area Falck di Sesto San Giovanni. Il governo dell’emirato sta pagando un prezzo altissimo alla crisi e in particolare a quella del settore immobiliare: aveva già annunciato in passato di avere un debito di 80 miliardi di dollari, di cui 70 miliardi originato dalle aziende pubbliche, in buona parte attive nel settore immobiliare. Per tamponare la falla, il governo del Dubai aveva annunciato ad inizio anno un vasto programma di emissioni obbligazionarie da 20 miliardi, ma adesso la situazione sembra essere diventata più che drammatica. Adesso, con ogni probabilità, dovrà vendere al miglior offerente tutti i suoi preziosi immobili.
GET ME OUT OF DUBAI! - A fidarsi degli arabi, non sono stati solo i grandi istituti bancari. Tra gli investitori di Nakheel troviamo persino molte star del cinema, della musica e del mondo del calcio tra cui: i calciatori David Beckham, Michael Owen, Joe Cole. Gli attori Brad Pitt ed Angelina Jolie e Denzel Washington. Lo scomparso re della pop music Michael Jackson e persino la modella glamour Naomi Campbell. In queste ore, il loro grido di dolore, strillato nelle orecchie dei loro manager e promotori finanziari, sembra sia eloquente: “Get me out of Dubai!” (Tiratemi fuori da Dubai)!